sabato 5 gennaio 2013

Filtri passa-banda in cavo coassiale


Achille De Santis IW0BWZ


Questo dispositivo è utile nelle operazioni radio Multibanda/multioperatore. Di facile realizzazione, può essere inserito agevolmente nella linea di antenna, migliorando le caratteristiche di ricezione ed attenuando di 25-30 dB i segnali fuori banda.





Principio

foto 1: Vista d'insieme dei componenti necessari;
Un ricevitore a banda larga o addirittura uno scanner a copertura generale non ha la selettività necessaria per l'uso in trasmissioni e ricezioni multiple simultanee, dove i segnali tendono ad interferirsi, mettendo a dura prova lo stadio di ingresso del RX. Ecco che può essere utile un semplice filtro passa-banda a "stub" realizzato in cavo coassiale.
La realizzazione è facile e poco costosa. Inoltre, attraverso un giunto a "T" è possibile inserire o disinserire il filtro facilmente, anche nelle “spedizioni”, quando le condizioni di segnale dovessero richiederlo.
I vantaggi sono noti, soprattutto come attenuazione sulla frequenza immagine, sui segnali delle emittenti commerciali e sui forti segnali locali in generale, con effetti benefici sui segnali desiderati che passeranno inalterati, data la mancanza di desensibilizzazione del ricevitore.
foto 2: Costruzione dei due filtri;




Dimensionamento

E' noto che, alla frequenza di lavoro, uno "stub" in quarto d'onda, chiuso in cortocircuito ad una estremità, presenta all'estremità opposta un'alta impedenza.
Proviamo allora a dimensionare un filtro passa-banda per le HF dei 7,100 MHz.
A questa frequenza la lunghezza d'onda è λ=C/f=300/7,100 = 42,25m e, tenendo conto di un fattore di velocità di 0.66, tipico dei cavi con dielettrico in PVC o teflon, λc= 27,88 metri, da cui λc/4= 6,97 metri. Questa deve essere la lunghezza totale dello stub fino al centro del connettore T, compreso l'eventuale connettore BNC maschio. L'estremità va cortocircuitata; a questo scopo, è comoda una piccola rondella di rame o di ottone, dove andranno saldati insieme l'anima e la calza, per conferire una maggiore robustezza meccanica. Per migliorare il contatto e l'estetica si può usare anche un cilindretto per crimpatura di connettori coassiali. Le frequenze attenuate sono le armoniche pari tra le quali la seconda a 14,2 MHz e la quarta a 28,4 MHz.


foto 3: Filtro passa-banda 403 MHz intestato con BNC
Possiamo anche costruire un filtro arresta-banda per la gamma delle VHF commerciali, centrato a 100 MHZ. In questo caso si ottiene un filtro che attenua anche la 3°, 5° e 7° armonica dei 300, 500 e 700 MHz ma non le pari. A quella frequenza la lunghezza d'onda è λ= 3m  e, tenendo conto del fattore di velocità di 0.66, dello stesso tipo di cavo, risulta λc= 1,98 metri, da cui λc/2= 0,99 metri. Questa deve essere la lunghezza totale dello stub fino al centro del connettore T, compreso l'eventuale connettore BNC maschio. L'estremità, in questo caso, va lasciata aperta, ripiegando leggermente la calza all'indietro, per evitare cortocircuiti, e proteggendo con del nastro isolante o con tubetto termo-restringibile. Data la lunghezza, il cavo può essere anche avvolto in un paio di spire e fissato con due fascette serra-cavo in plastica.

foto 4: risposta in frequenza centrata su 100 MHz




La risposta in frequenza, ricavata all’analizzatore di spettro, è visibile nelle figure 4 e 5, dove si evidenzia il duplice effetto passa-banda per un filtro sui 403 MHz e arresta-banda sui 100 MHz delle emittenti in VHF commerciale.

foto 5: risposta in frequenza centrata sulla
gamma radiosonde di  403 MHz

Collaudo

Può essere eseguito con un analizzatore di spettro, con un generatore di segnali o anche con lo stesso TRX. Se i parametri sono noti ed i calcoli esatti non serve alcuna taratura.
Nel caso, si può intervenire variando leggermente la lunghezza dello "stub" agendo all'estremo libero, come già detto.
Dalle misure all'analizzatore di spettro risulta un'attenuazione di circa 30 dB a 100 MHz. Considerata la bontà del cavo e la sua lunghezza, la perdita di inserzione a 403 MHz è trascurabile.
Se disponete di un ROSmetro/Wattmetro il collaudo per il filtro in 40 metri potreste farlo come segue.
Su carico fittizio, a bassa potenza ed a centro banda, controllare la potenza ed il ROS, che devono essere ottimali. Controllate, poi, agli estremi della gamma interessata. Passate in ricezione con antenna e poi in trasmissione. Fatto!

venerdì 4 gennaio 2013

Diplexer VHF/UHF

fig. 1: la mia vecchia realizzazione
 per interno
Ecco un filtro diplexer che fa sempre comodo. Può essere realizzato sia per montaggio da interno che da esterno; in quest'ultimo caso prevedere una scatola stagna e possibilmente sistemare i connettori N nella parte inferiore. Io lo uso da anni (figg. 1 e 2) ma riporto anche lo schema di SM0HX (fig. 3) e alcune foto delle realizzazioni.
Io ho anche realizzato un circuito stampato ma volendo si può fare un montaggio come nella figura 5. I reofori devono essere molto corti.
Per un buon funzionamento, fate un montaggio preciso e con componenti di buona qualità. In fig. 6 potete osservare la risposta in frequenza, con le due curve complementari che si incrociano, a -3 dB, a circa 250 MHz, con un'attenuazione in banda attenuata di circa 40 dB.


fig. 3: schema elettrico del diplexer
fig. 2: la mia vecchia realizzazione
con connettori in fila



fig. 4: assemblaggio finale


fig. 5: layout interno

fig. 6: grafico della banda passante

fig. 7: particolare dei connettori

giovedì 3 gennaio 2013

Broadcast in English


Una guida davvero interessante quella pubblicata dal British DX Club. Si tratta dell’elenco delle trasmissioni in lingua inglese e valida, per questa edizione, fino al mese di marzo 2013 dal titolo “Broadcast in english”. Ben 32 pagine di tutte le trasmissioni in ordine di orario UTC, i programmi DX e tanto altro ancora. Potete ordinare la vostra copia fino ad esaurimento delle scorte al prezzo di 5,00€uro scrivendo al British DX Club, 10 Hemdean Hill, Caversham, Reading RG4 7SB, UK oppure visitando il sito www.bdxc.org.uk

Buona lettura,

Bruno Pecolatto
AIR 130

Medium Wave Circle

Il Medium Wave Circle è un Club Internazionale di Radioascolto, raccoglie appassionati di radioascolto in onde medie e lunghe da tutto il mondo, gli iscritti al Club si dedicano a svariate attività, tra le quali:


* L’ascolto di stazioni radio lontane (DX-ing) o di difficile ricezione;
* L’ascolto di stazioni broadcasting internazionali;
* Il monitoraggio dei radiofari e delle trasmissioni utility;
* La condivisione di idee, esperienze, conoscenze e notizie;
* La costruzione e lo sviluppo delle varie apparecchiature indispensabili o utili alll’esercizio dell’hobby: radio, antenne, preselettori, sistemi di processazione audio;
* L’elaborazione e la messa a punto di sistemi informatici per il monitoraggio radio, per lo studio teorico della propagazione e delle antenne, per la rielaborazione dei segnali audio, ecc
* La propagazione delle onde radio;
* L’organizzazione di spedizioni dx in località esenti da disturbi, poco urbanizzate o tali da garantire migliori condizioni d’ascolto.


Nel sito web troverai un interessante recensione di molti ricevitori.

Receiver Shopping List - Receiver Reviews .



 Medium Wave Circle si trova su Facebook con un proprio gruppo





The Medium Wave Circle è partner di “EMWG Euro-African Medium Wave Guide di  Herman Boel, http://www.emwg.info/

mercoledì 2 gennaio 2013

Notizie dal Sole ....

Interessanti notizie scientifiche tratte da :

* NOVA *
N. 399 - 31 DICEMBRE 2012
ASSOCIAZIONE ASTROFILI SEGUSINI
SIMPATIZZANTI - ANNO VII
www.astrofilisusa.it

                            VERSO LA FASE MASSIMA DEL CICLO SOLARE


Per i primi mesi del 2013 è previsto il “massimo solare”. Secondo Spaceweather.com
(http://www.spaceweather.com/), il massimo potrebbe già essere ora o potrebbero verificarsi
due picchi come nel ciclo precedente (v. figura a pagina seguente, in alto).
Il Sole ha un ciclo di 11 anni circa. Il ciclo è caratterizzato dall'aumento e dalla diminuzione
delle macchie solari, visibili come macchie scure sulla superficie del Sole, o fotosfera. Il
maggior numero di macchie solari in un dato ciclo solare è designato come "massimo
solare". Il numero più basso coincide con il "minimo solare".
Le regioni attive sono spesso all'origine delle eruzioni sul Sole, come i brillamenti solari o le
espulsioni di massa coronale. Il minimo solare più recente si è verificato nel 2008, e il Sole
ha iniziato ad aumentare l’attività nel gennaio 2010.
http://www.nasa.gov/mission_pages/sunearth/news/solarmin-max.html


http://www.swpc.noaa.gov/SolarCycle/index.html


martedì 1 gennaio 2013

Ancora Sdr e botti di capodanno


Ecco una serie di riflessioni nate dopo la lettura dell'articolo di Claudio Re "il botto di Capodanno" che secondo chi scrive non e' un vero botto ma solo un petardo :-) nel senso che tutti eravamo a conoscenza sulle scarse performance di questi piccoli ricevitori. Il discorso dovrebbe essere secondo me su un piano diverso, il basso prezzo  ha permesso a questi piccoli ricevitori usb di essere molto diffusi e soprattutto di dare agli sviluppatori una possibilita' unica di sperimentare l'sdr in bande oltre i 30 Mhz.

Il risultato sono software liberi ed unici come per esempio Rtl1090.exe che permette di ricevere con la famosa chiavetta i segnali a 1090 mhz del sistema ADS-B e trasformare il proprio pc in un radar. Prima ci volevano un hardware dedicato e centinaia di euro...certo le prestazioni non sono le stesse ma si tratta di sperimentare in fondo.

Ecco una schermata che ritrae gli aerei ricevuti su Torino con il software Rtl1090.exe, una piccola antenna Gp autocostruita per i 1090 mhz e PlanePlotter della COAA per la visualizzazione:



Lo stesso vale per decine di altri software che liberamente sono stati sviluppati proprio grazie alle chiavette Usb SDR , una lista e' disponibile qui per esempio: http://sdr.osmocom.org/trac/wiki/rtl-sdr#Software

I settaggi standard delle chiavette non aiuto, l'uso dell'AGC on-board e' pessimo e' vero.. bisogno regolare a mano il guadagno e qualche risultato buono si puo' ottenere.

Il blog miglior da seguire e' http://www.hamradioscience.com/  dove diversi radioamatori americani pubblicano le sperimentazioni migliori ottenute con le chiavette Rtl Sdr.

Buoni Ascolti in Sdr de IW0HK Andrea Borgnino

Buon anno nuovo

Buon 2013 !!!
Desidero augurare a tutti i radioascoltatori del mondo un felice anno nuovo !!!!

Bruno Pecolatto
Segretario AIR
www.air-radio.it

Commutatore di antenna con relay bistabile

fig. 1: bobina singola, a giorno

La realizzazione di un commutatore a RF per antenne può presentare aspetti interessanti dal punto di vista delle soluzioni tecniche.
Se fino alle HF la cosa può essere facilmente realizzabile, dalle VHF in poi i problemi si sommano ai fenomeni di rientro della RF attraverso le vie a basso livello dell'elettronica di comando.

In fig. 1 potete vedere una bobina, ottima per realizzare un relay per VHF/UHF. Il contatto di scambio va realizzato direttamente sulla linea coassiale e viene comandato da un alberino isolante, azionato dall'ancoretta della bobina.

fig. 2: Relay bistabile, a doppia bobina
Nella fig. 2 è visibile un relay a doppia bobina; una volta veniva usato in campo telefonico e se siete fortunati potete trovarlo nei materiali del surplus. La sua particolarità è di avere un'ancoretta che viene comandata alternativamente dalla bobina di destra o da quella di sinistra. Il comando è impulsivo e, per la presenza dei due circuiti magnetici, ne risulta un funzionamento bistabile.

Dal momento che il comando è impulsivo e il circuito è anche a memoria (magnetica), la posizione viene mantenuta anche in mancanza della tensione di alimentazione.

Questo può fare molto comodo sia per il comando, sia perché si può combinare la tensione di comando sullo stesso conduttore di RF, senza avere incertezze sulla commutazione o interventi indesiderati.

fig. 3: prototipo di commutatore RF
Le presenti note non mostrano una soluzione unica ma sono lo spunto per ulteriori sviluppi e sperimentazioni.

Se non trovate il relay bistabile potete sempre realizzarlo con una coppia di bobine, come quella di fig. 1, rese solidali con una ancoretta modificata ed eliminando le molle antagoniste.

Due grandi vantaggi di un comando di questo tipo sono:

  • immunità alla RF passante;
  • memoria dell'ultima posizione impostata, anche in mancanza di alimentazione. 

Lascio a voi la realizzazione del relay e della circuiteria di commutazione, di cui potete vedere un prototipo nella fig. 3. Lo schema è soltanto indicativo.

Naturalmente, usate tensioni di sicurezza, a 12 o 24V.
Preferite un comando in corrente, non in tensione; proteggete l'alimentatore e realizzate un circuito "accoppiatore di ingresso" con un opportuno filtro.
Buona sperimentazione!

p.s.: per avere un'idea su come commutare da remoto, vedere:  

lunedì 31 dicembre 2012

Test antenne minime al mare e ai monti.


Ieri, approfittando della bella giornata di Sole, insieme agli amici Carlo iz0egc, Cosmo iw0hp e Gianni iw0btn, abbiamo sperimentato antenne minime, di piccole dimensioni, sulle varie gamme d'onda con il piccolo ricetrans Yaesu ft 817 e batterie ricaricate da pannello solare.
Io e Gianni ci siamo recati al porticciolo turistico di Caposele in Formia, abbiamo collegato varie zone del mondo usando delle antenne verticali caricate su base magnetica, in particolare sui 20 e 15 m abbiamo raggiunto anche la Nuova Zelanda.
La potenza utilizzata ovviamente era dei soli 5 w. dell'apparato.
Carlo e Cosmo sono invece andati sulle alture dei nostri monti, circa 1300m. di quota, anche loro con antenne verticali di piccole dimensioni .
Si è potuto così confrontare i segnali ricevuti nelle due diverse zone, eravamo infatti collegati tra noi via radio su gamma vhf amatoriale.
E' stato molto interessante scoprire che in gamma hf, sul mare, essi erano più consistenti.
Cosmo ha poi provato la sua piccola direttiva uhf, autocostruita, per il piccolo portatile Baufeng collegando amici di regioni limitrofe.
Oltre a queste foto, potete vedere un video della giornata e della piccola direttiva uhf.
 Un cordiale augurio di buon anno 2013 ricco di belle esperienze radio.
Giuseppe Morlè iz0gzw/AIR 2852.






Le regole per la pubblicazione dei commenti sul Blog

Spiace non potere pubblicare commenti interessanti che , privi dei requisiti stabiliti dalle regole chiaramente indicate , firma con nome e cognome ed Email a cui potere essere contattati , vengono moderati negativamente .

We regret the fact not to be able to publish interesting comments without the specifications of the rules : First name - Family name - Email address


Botto di Capodanno : La verita' sulle chiavette USB SDR ed affini

Me lo sono tenuto in serbo come botto di Capodanno ....
Il Blog stesso testimonia con le classifiche come il filone delle chiavette impostate per la ricezione digitale televisiva ed usate per i nostri scopi , abbiamo fatto furore .
Anche io , stimolato dall' amico Oscar Steila , mi sono dato da fare a reperirne un bel numero ed a tentare applicazioni di uso delle stesse .
I software che sono stati sviluppati a corredo di tali chiavette sono veramente validi e vari .
Dove pero' casca l'asino e' l'hardware .
La ricezione digitale televisiva , puo' funzionare anche con bassi rapporti segnale/rumore,interferenze ed un dispositivo con dinamica ridotta .
Tutti elementi che mal si conciliano con il nostro uso .
D'altronde , in ogni immagine o video che vedete , casomai c'e' sempre molto piu' rumore che spazio per i segnali .....


Questa immagine e' tratta da : http://rtlsdr.org/softwarewindows

Il bello puo' essere una gamma di sintonizzazione molto ampia ed elevata in frequenza ,come anche la visualizzazione e demodulazione a banda larga .
Cose che si pagano pero' pesantemente con prestazioni di dinamica  e di prodotti spuri
Consideriamo anche che la corsa al prezzo sempre piu' basso ha portato ad un notevole peggioramento dei circuiti integrati dei sintonizzatori .
Tra l'Elonics E4000 ( non piu' prodotto e che comunque gia' rivelava strumentalmente e praticamente ad un osservatore scafato i suoi limiti ) e l' FC0013 che e' quello ora usato dalla maggioranza , ho potuto verificare un notevole degrado .
L' RT820T si situa come prestazioni circa a meta' tra i due .
Anche io mi sono cimentato per gioco alla conversione delle frequenze basse alle frequenze delle chiavette , con convertitori al di sopra di ogni sospetto , per poi rendermi conto che cose che dovevano vedersi non si vedevano e cose che si vedevano non c'erano .
Ho ripiegato su un tentativo di uso come monitor panoranico sulla prima IF di ricevitori classici , per arrendermi di fronte alla mancanza di dinamica .
Il tutto avrebbe potuto funzionare come monitor panoramico sulle IF piu' basse e dotate di AGC , ma a parte il fatto che avrei dovuto convertire nuovamente queste IF piu' in alto e perdere la possibilita' di una larga banda sulla visione panoramica il tutto non era benche' minimamente competitivo con un semplicissimo mixer QSD e la piu' scarsa scheda audio a 16 bit .

Morale della favola , finito il gioco divertente e poco costoso , cosa rimane ?

Purtroppo nulla di utile ....

Ps: Parlando di prodotti non consumer e non a prezzi "fantasia" , ho anche testato un FunCube Dongle Pro . Ovviamente con 16 bit le cose cambiano per quanto riguarda la dinamica , ma i 16 bit sono con basso bit rate, per cui si pagano in largezza di bnada visualizzata , e comunque i limiti del sintonizzatore rimangono uguali .
Non ho piu' voluto investire soldi sul FunCube Dongle Pro + e quindi su tale prodotto non posso esprimermi .

Primi rudimenti per sperimentare sulle "Dream Bands"

La situazione di deregolamentazione , o meglio non regolamentazione o non pianificazione , al di sotto dei 9 kHz ha fatto scattare nella mente di alcuni radioamatori l'idea di sperimentare su tali gamme .
Alcuni pionieri hanno cominciato da tempo a sperimentare in gamme attorno ai 6 e 9 kHz , alcuni con soluzioni in trasmissione ( la parte piu' difficile ) al limite , tipo aquiloni che trainano in quota fili da oltre cento metri e bobine di carico "mostruose" .
Cio' non toglie che sia possibile sperimentare con mezzi piu' modesti .
E' la pulce nell'orecchio che voglio metterVi ....

Ricezione : 

E' possibile ricevere con un filo su una canna da pesca di 10 m ( o una antenna filare Marconiana a T o L) ed un trasformatore EAT e schede audio o simili , collegati come nelle pubblicazioni :
filmato di ricezione su bande 6-25 kHz
Riferimenti per la teoria e pratica dietro le Maxiwhip :
e Supermaxiwhip a queste frequenze :
Ricezione con tablets e smartphones :

Con antenne piu' corte e' necessario elevare ancora maggiormente la impedenza di ingresso , con amplificatori appositi ( alcuni molto sempilici , con un FET o poco piu' ) .
Qui la miniera di informaziono la trovate in : www.vlf.it 
Nello stesso sito troverete i riferimenti alle stazioni con lo standard "VLF OPEN LAB" .
Molte di queste ( non le uniche ovviamente ) mettono a disposizione dei cosiddetti "grabber" e cioe' delle stazioni automatiche sulle "Dream Bands" che visualizzano l'analisi di spettro ricevuto .

E' quindi possibile vedere , se trasmettete , se il vostro segnale arriva a tale stazioni .
Di seguito un link ad una stazione :

ed un esempio pratico ( al momento si visualizzavano solo disturbi ) 


 Trasmissione : 

Qui le cose sono un po' piu' difficili , ma suggerisco alcuni trucchi per iniziare con mezzi minimali .
A frequenze basse il circuito equivalente di una antenna corta e' pari a due resistenze in serie : la resistenza di radiazione (Rr) , la resistenza di perdita (Rp) con ancora in serie la capacita' della antenna ( circa 10pF per ogni metro di lunghezza ) .


Per massimizzare la corrente che scorre nella antenna e quindi nella resistenza di radiazione (che e' l'unica che fa tramettere...) bisogna fare risuonare la capacita' della antenna .
Semplici calcoli ci diranno che alle frequenze delle dream bands , la induttanza serie tramite la quale fare risuonare la capacita' della antenna , sara' "mostruosa" .
La risonanza ad ogni modo fara' innalzare moltissimo la tensione alla base della antenna .
Tanto piu' alta sara' la tensione , tanto piu' scorrera' corrente nella antenna e tanto piu' si irradiera' .
Un altro modo per  elevare la tensione all' ingresso dell' antenna e' quello di impiegare un autotrasformatore .
Ecco qui di nuovo entra in gioco il trasformatore EAT che si puo' ricavare da vecchi televisori a tubo catodico .
Questi trasformatori sono autorisonanti a 15.625 Hz  con capacita' dell ordine di quelle che si possono ottenere con delle filari Marconiane a T od L .
Ne risulta che un primo trasmettitore sperimentale per le dream bands puo' essere allestito facilmente con il seguente schema . 


Se la capacita' della antenna non fosse sufficiente a fare risuonare il sistema per la massima tensione , si puo' inserire un condensatore tra il punto A e massa .
Attenzione che il condensatore dovra' soppoprate tensioni di diversi kV non appena inserite potenze anche di soli pochi W .
Quindi dovra' essere un condensatore a vuoto .
Si puo' anche costruire con delle piastre in aria opportunamente spaziate o meglio ancora con del vetro di opportuno spessore come dielettrico . 

L'oscillatore potra' essere ad esempio DDS o ricavato da un quarzo tramite divisione . 

Buon divertimento e sperimentazione sulle affascinanti Dream Bands !  

 
    

Genova RADIO ICB

Per gli appassionati del radioascolto marittimo vi presento un sito dedicato alla stazione ICB, Genova Radio, a cura di Lino Esposito ,da sempre grande estimatore degli apparati Collins.  

 

Tanti operatori radio di navi hanno ascoltato, in fonia la chiamata ripetuta, in italiano ed il inglese: << Quì Genova-Radio, servizio radiotelefonico marittimo, trasmissione effetuata per la sintonia dei ricevitori di bordo>>, oppure il telegrafia: <<Vvv vvv vvv de Icb Icb Icb k 8 12 16 MHz>>.



                                          cartolina  QSL di Radio ICB

http://www.linoesposito.it/geradio_it.php#img5


Altri siti  da visitare :

Nel sito di Andrea Borgnino http://mediasuk.org/iw0hk/marconisti.htm  si  trovano diverse interviste dei vecchi radiotelegrafisti e parlano anche di Genova Radio .



Genova Radio ICB trasmette attualmente  sulla frequenza di 2642 kHz in USB,  effettua trasmissioni per la lettura dei bollettini meteo, degli avvisi di burrasca e tempesta e degli avvisi ai naviganti.    

Beacon VHF - UHF in Italia

Per gli interessati alla propagazione tropo ecco due tabelle con i radiofari amatoriali nelle bende dei 2 metri e 70 cm.
Buon ascolto! Achille De Santis IW0BWZ / IZ0MVN


Beacon radioamatoriali in gamma 2 mt. ( 144 MHz)
Operanti in Italia - Modulazione CW – frequenze in MHz
Frequenza
Call
Località
Locatore
M
ASL
Antenna
QTF
ERP
Info
144.411
I1G
La Spezia
JN44VC
745 Turnstile Omni 1
IK1LBW
144.415
I1M
Bordighera IM
JN33UT
300
Big wheel
Omni
20
IK1PCB
144.419
I2M
Cremona
JN55AD
46
Big wheel
Omni
10
IK2THZ
144.424
IN3A
Trento
JN56NB
225
Ground plane
Omni
0.1
IN3IYD
144.429
IV3A
Cormons GO
JN65RW
130
2 Turnstile
Omni
4
IV3HWT
144.436
I3A
Sconosciuta
Attivo?


Omni


144.442
I4A
Bologna
JN54QK
300 4 x dipole
Omni
1/10 IK4PNJ
144.444
I5A
Lucca **test**
JN53

Big Wheel
Omni
6
IW5BHY TEST
144.449
I0A
Poggio Mirteto RI
JN62IG
300
2 xBig wheel
Omni
10
IW0BCF
144.454
IS0A
Olbia SS
JN40QW
350
Turnstile
Omni
1
IW0UGR
144.458
I0G
Foligno PG
JN63IB
1200
4 x dipole
Omni
10
IW0QIT
144.462
I6A
Ortona
Attivo?

2 xBig wheel
Omni
10
IW0BCF
144.464
I7A
Bari
JN81EC
685
Big wheel
Omni
8
I7FNW
144.467
I8A
Reggio Calabria
JM78WD
1778 SqLo
Omni
8 I8GMP
144.469
IT9A
Alcamo TP
JM67LX
825
2 xBig wheel
Omni
10
IT9QPF
144.472
IT9G
Mondello
Attivo?


Omni


144.479
IT9S
Zafferana
Attivo?






Beacon radioamatoriali in UHF e superiori

Operanti in Italia - Modulazione CW – frequenze in MHz
Frequenza
Call
Località
Locatore
M
ASL
Antenna
QTF
ERP
Info
432.850
I5B
Vinci FI
JN53KN
300 2x10 Yagi 16°/260° 2 I5WBE
2304.160
I3D
---------
JN55--
---- -------- - --- -- IW3FZQ
5760.850
I3E
M.te PIZ(BL)
JN55WV
1400
Slot 10 dB 170°
1
I3EME
10368.05
I5X
Canossa(MS)
JN44XH
---- Alford Omni 0,05 I5JRV
10368.15
I3F
M.te PIZ(BL)
JN55WV
1400 Slot 10 dB 170° 1,5 I3EME
24192.05
I3G
M.te PIZ(BL)
JN55WV
1400 Slot 8 dB 170° 0,25 I3EME
47088.24
I3H
M.PIZZOC(TV)
JN66EB
1570
Horn 25 dB
180°
1.2
I3OIB

Su segnalazione di iw6atu inserisco questo link

domenica 30 dicembre 2012

Antenne a dipolo per bande HF (e non solo)


fig. 1: dipolo trappolato multibanda,
10-160 metri 
L’esigenza di poter operare su più gamme di frequenza porta all’utilizzazione di diverse antenne e, a meno di utilizzare tecniche complesse di alimentazione, serve una discesa per ogni antenna e un notevole spazio. 
Le soluzioni sono due e presentano aspetti positivi e negativi: 
  1. il dipolo multibanda, più o meno trappolato (fig. 1);
  2. il multi-dipolo, senza trappole (fig. 4).
Entrambe le soluzioni permettono di alimentare i dipoli con una unica discesa. Nella prima soluzione si adottano settori di conduttori messi "in serie", sui bracci dell'antenna; nella seconda soluzione si adottano bracci in "parallelo".

Tali antenne, pur avendo guadagno pari a 0 dBd, sono molto apprezzate sia per la facilità costruttiva, sia per il costo globale estremamente contenuto. 



fig. 2: filtri anti-risonanti per dipolo multibanda
fig. 3: montaggio delle trappole sul dipolo multibanda


















Dipolo multibanda


Il dipolo multi-banda (fig. 1) si realizza normalmente interponendo opportuni filtri risonanti, detti in gergo "trappole", lungo il dipolo stesso. La presenza della trappola, caricando induttivamente, alle frequenze inferiori, fa sì che il dipolo debba essere leggermente più corto. Ne risulta una lunghezza totale che alle gamme più basse può essere anche di alcuni metri più corta, considerando il numero delle bande. Necessita di un BALUN per l'adattamento di impedenza e di due isolatori agli estremi. 
Si dice che il dipolo trappolato irradi sulle armoniche; questa affermazione non è propriamente corretta. E' vero, invece, che il trasmettitore potrebbe presentare in uscita un segnale, armonico di quello utile, che, trovando un'antenna accordata su quella frequenza, verrebbe irradiato.  



Multi-dipolo

fig. 4: multidipolo 5 bande
Il multi-dipolo è formato da vari dipoli separati, che vengono poi uniti nel punto centrale di alimentazione. La disposizione dei dipoli può essere a ventaglio o a bracci paralleli.
Risulta molto semplice da realizzare e non necessita di trappole. Data la relativa vicinanza dei bracci delle varie gamme ne risulta un effetto induttivo e le lunghezze vanno leggermente ritoccate per portare ogni dipolo alla risonanza. 

Si tratta di dipoli a mezza onda che per ogni gamma presentano ognuno un’impedenza di 75 Ohm nel punto di alimentazione. L'alta impedenza degli altri dipoli, alla frequenza NON di lavoro, permette al dipolo alimentato di lavorare indipendentemente dagli altri.  Adoperando un BALUN si possono ottenere valori di ROS più che accettabili; si può montare anche a “V” invertita, ponendo i bracci ad “ombrello”, adattando l’impedenza ai 50 Ohm. In questo caso la lunghezza dei bracci sarà un po' più corta. Ad esempio, per i 40 metri potrà essere più corta anche di 40 cm per braccio. E' opportuno usare un BALUN simmetrizzatore.


fig. 5: quote orientative di un multi-dipolo 9 bande HF.
fig. 6: dipolo multibanda in uso sulla
stazione Globaltuners dell'IIS Galilei



















Per un multi-dipolo da 10, 15, 20, 40 metri il ramo dei 15 metri può essere omesso, poiché il dipolo dei 40 metri risuona anche su questa banda, in 3° armonica. Del resto, se si lasciasse in sede, esso risulterebbe risonare in "parallelo" con il dipolo dei 40 metri, con variazione di impedenza nel punto di alimentazione e variazione del diagramma di radiazione. 
Di sicuro funzionamento ed alta affidabilità, quest'antenna viene usata anche in ambito militare. Necessita di due isolatori per ogni dipolo o di due isolatori particolari in grado di accogliere tutte le terminazioni di ogni braccio, con opportune prolunghe isolanti (v. fig. 4).

Valgono le stesse considerazioni sulle irradiazioni in armonica fatte per il dipolo multibanda. 
Le lunghezze riportate (fig. 5) possono variare leggermente, a seconda della meccanica di costruzione, del luogo di installazione e dell’altezza da terra.

Achille De Santis - tecnatronATgmail.com